Pia Confraternita di
MISERICORDIA DI RAPOLANO TERME


misericordiarapolanoterme.org  documenti storici - statuti Misericordia di Rapolano

PREFAZIONE

138 anni dalla Fondazione, un momento importante per fare il punto sulla situazione della Misericordia dopo tanto cammino. Presentare questo 3° volume, dedicato agli statuti, vuol dire ripercorrere la nostra storia e rendere testamento di ciò che hanno fatto i nostri predecessori.
Dai documenti emerge un'immagine di vita semplice, caratterizzata però da tante emergenze che solo il cuore generoso dei misericordiosi poteva soddisfare: assistenza ai malati, agli infermi, sepoltura dei morti, divenuti poi ai giorni nostri emergenza sanitaria, protezione civile, servizi sociali, ecc.
Da questi statuti riusciamo a capire come la nostra Misericordia, sorta in modo semplice, con il passare del tempo si sia organizzata, dandosi una struttura amministrativa, contabile e tecnica per rispondere alle esigenze della comunità locale.
Da ciò siamo arrivati: ai primi riconoscimenti da parte delle Autorità, a costituire le prime forme di patrimonio immobiliare, a reperire risorse per contribuire al sostegno ed aiuto delle persone bisognose. Un crescendo lento e costante anche in momenti altamente drammatici e difficili quali guerre e pestilenze.
Ed eccola oggi questa realtà: un'organizzazione di volontariato ben inserita nel tessuto sociale, nel quale opera quotidianamente con professionalità, sia nel sanitario, nel sociale, nella protezione civile, nel telesoccorso, nella conservazione e restauro degli arredi sacri ed altro.
Essere confratello delle Misericordie, oggi come allora, vuol dire fare una scelta di vita etica e morale; aiutare il prossimo vuol dire anche aiutare se stesso con il solo ringraziamento "che Iddio te ne renda merito".
Ecco lo scopo di pubblicare questi statuti: perché tutto ciò che è stato scritto dai nostri predecessori non vada disperso, ma al contrario sia linfa per tutti noi in particolare per i giovani, per continuare a far vivere la Misericordia.

Il Magistrato

INTRODUZIONE

In questo volume, dopo i due che lo hanno preceduto, dedicati all'Archivio e all'Oratorio della Misericordia di Rapolano, vengono pubblicati gli Statuti, chiamati anche Capitoli o Costituzioni, che si conservano nell'Archivio di questo Pio Istituto. I più antichi sono i "Capitoli" (Appendice 1) della Compagnia di San Sebastiano di Rapolano (1729), che aveva il suo Oratorio fuori delle mura paesane, posto sull'antica strada che passando da Rapolano conduceva a Siena.
Il testo di questi Capitoli, pur essendo in volgare, presenta, talvolta, parole oscure, di non facile lettura. Per ovviare a questa difficoltà, innanzi tutto, è stato riportato alla fine del volume un Glossario e per non affaticare il lettore più del dovuto è stato normalizzato il testo in quelle parole poco significative come per esempio "delle" al posto di "dele", oppure nomi comuni scritti con l'iniziale maiuscola sono stati riportati con l'iniziale minuscola.
Per il resto, anche per non appiattire un testo che forse affonda le sue radici alla fine del XVI secolo, ho riportato nel modo più fedele possibile questi statuti, con l'avvertenza che trattandosi proprio di documenti antichi, nei Capitoli di San Sebastiano le parole che terminano in "zio", "zia", "zione", sono state trascritte con la desinenza finale "tio", "tia", "tione", per esempio: grazia, benefizio e resurrezione si troveranno scritte gratia, benefitio e resurretione. Inoltre si troverà scritto molto spesso "et" al posto della congiunzione "e". I Capitoli della Compagnia di Santa Maria delle Nevi di Rapolano (Appendice 2) sono dell'anno 1766. Come i precedenti anche questi sono scritti in volgare, e benché siano più recenti di soli 37 anni, riportano meno latinismi di quelli di San Sebastiano. Entrambi sono suddivisi in XX Capitoli più un indice e riportano l'approvazione del vescovo di Arezzo che, come anche oggi, aveva giurisdizione sul nostro territorio. Questi Statuti continuarono ad essere utilizzati anche successivamente, dalla Compagnia di Santa Maria delle Nevi e San Sebastiano, nata dalle ceneri delle suddette Confraternite, soppresse nel 1785 dal Granduca Pietro Leopoldo. Quanto detto è avvalorato da un'aggiunta, che in modo evidente, si nota non essere della stessa mano che ha trascritto i Capitoli, e riguarda l'Uffizio dei Cantori. In una delibera del 25 marzo 1832 troviamo per la prima volta la nomina di questi "ufficiali" .

I tempi erano cambiati e si sentiva il bisogno di modificare questi antichi Capitoli, uniformandoli alle nuove esigenze e al diverso modo di operare. Così, il primo maggio 1842, furono «mandate a partito le nuove Costituzioni compilate in quest'anno dal fratello sacerdote Antonio Menchini, ed il medesimo non votando furono vinte con voti 53 favorevoli e 3 contrari ». Di queste nuove Costituzioni non è rimasta traccia alcuna, né sappiamo se siano mai entrate in vigore, anche perché nella delibera dell'8 giugno 1862 si continua a parlare «di dare una riforma ai Capitoli della Compagnia, e ridurli all'attualità dei tempi ».

Finalmente il 18 dicembre 1864 alla Compagnia di Santa Maria delle Nevi e di San Sebastiano, già riunite dal 1792, fu aggregata la Confraternita di Misericordia, accolta all'interno dell'Oratorio nel 1843 , e «furono contemporaneamente destinati i Molto Reverendi Sacerdoti Don Antonio Menchini e Don Giovanni Montini a compilare le Costituzioni che servir dovranno... per la prelodata Confraternita ». Il 15 gennaio 1865 ne fu data pubblica lettura . In Appendice, al n° 3, viene riportata la ristampa anastatica de "Le Costituzioni per la Venerabile Confraternità di Misericordia in Rapolano", pubblicate nel 1869. La struttura si differenzia totalmente da quella dei due statuti settecenteschi. Furono scritte di nuovo perché erano ormai avvenuti tanti cambiamenti che con i vecchi Capitoli non si poteva più governare una Fratellanza.
Il nuovo Stato Unitario aveva promulgato in data 3 agosto 1862 la legge n° 753 , sull'Amministrazione delle Opere pie, con la quale le confraternite venivano poste sotto la sorveglianza del governo, mentre non era più obbligatorio dover ricorrere all'ordinario diocesano per l'approvazione degli statuti. Il vescovo poteva intervenire soltanto sugli aspetti religiosi. . Nel nostro caso le Costituzioni "furono sanzionate dalla Curia d'Arezzo con Decreto de' 4 maggio [1865]" e quindi approvate con Ordinanza Ministeriale dell'8 agosto 1865. Nel 1868 fu deciso dalla Fratellanza di "metterle ai torchi" e dopo avervi riportato alcune modifiche, approvate dal Regio Ministero dei Culti il 31 gennaio 1869, fu incaricata la Tipografia Sordo-Muti di L. Lazzeri di Siena di stampare dette Costituzioni.
La Venerabile Confraternita mantenne il titolo di S. Maria delle Nevi, in quanto l'Oratorio utilizzato era ancora quello così intitolato, anche se a nota "C" della suddetta opera a stampa viene ipotizzato di poter trasferire la Misericordia in un'altra chiesa più adatta e più comoda. Le Costituzioni Sono composte da una prima parte dedicata ai "Principj Fondamentali", in quattro articoli ed alle "Disposizioni Generali" in 32 articoli. Segue una seconda parte dedicata alle "Disposizioni Generali", composta da XX Capitoli e 79 articoli ed in ultimo le "Disposizioni Transitorie" formate da sei articoli. Alle Costituzioni infine venne aggiunto il Regolamento per i Capi-Guardia, composto da 47 articoli.

In Appendice, al n° 4, è trascritto lo statuto che la Confraternita di Misericordia dovette darsi in forza della legge 17 luglio 1890 sulle istituzioni pubbliche di beneficenza. La confraternita, per non essere soppressa, doveva costituirsi in ente morale e quindi procedere alla riforma dello Statuto organico. In data 26 maggio 1892 fu data lettura ed il Magistrato le approvò articolo per articolo. Furono approvate anche dal Consiglio Comunale di Rapolano il 23 dicembre 1892 ed anche dalla Giunta Provinciale Amministrativa di Siena il 21 marzo 1893. Questo Statuto è composto da sei Titoli, 14 Capitoli e 68 Articoli. Segue il Regolamento Generale della Pia Confraternita di Misericordia di Rapolano. A differenza dello Statuto che doveva essere riformato in base alla legge del 1890, questo Regolamento non aveva bisogno dell'approvazione degli enti governativi, in quanto regolava la normale attività del pio sodalizio. È composto da 17 Titoli e 117 Articoli.

A conferma di quanto detto sopra, il 10 febbraio 1905 il Consiglio di Stato fece delle osservazioni a riguardo dello Statuto e quindi il Magistrato deliberò di accogliere le modifiche richieste. Fu quindi trascritto nuovamente (Appendice n° 5) e venne finalmente approvato da Vittorio Emanuele III, re d'Italia . Lo stesso è composto da sei Titoli, 14 Capitoli e n° 70 Articoli.

Ultimo è lo Statuto approvato dal Consiglio Generale della Pia Confraternita di Misericordia di Rapolano Terme del 24 giugno 1993 (Appendice 6). Il Presidente pro-tempore Rolando Sestini fece presente come fosse opportuno «aggiornare completamente lo statuto dell'Associazione risalente all'anno 1905, adottando il nuovo statuto conforme a quello di tutte le altre Misericordie e questo anche al fine di procedere al deposito dello stesso presso il Tribunale di Siena, poiché occorre procedere all'iscrizione della Associazione nel registro delle persone giuridiche essendo statole conferito il riconoscimento da parte della Giunta Regionale Toscana in data 5 maggio 1993 ». Così dopo cento anni la Misericordia da Ente Morale di diritto pubblico non economico ai sensi della legge 17 luglio 1790 n° 6972, diventava una persona giuridica legata, da come appare nello statuto, alla Confederazione Nazionale delle Misericordie d'Italia, ma mantenendo dopo tanti secoli lo scopo di sempre, e cioè: «l'esercizio volontario, per amore di Dio e del Prossimo, delle opere di Misericordia corporali e spirituali, del pronto soccorso e dell'intervento in pubbliche calamità sia in sede locale che nazionale ed internazionale.».

La stesura di questo volume sugli statuti della Misericordia non vuole certamente avere la pretesa di essere esaustivo per una completa conoscenza della Confraternita di Misericordia di Rapolano Terme, che ha operato in un arco di tempo così lungo, che dal medioevo è giunta ai giorni nostri senza soluzione di continuità. Le fonti utilizzate per questo studio sono quelle che molti studiosi di questa materia indicano. In primo luogo i documenti, conservati e dal 1997 anche inventariati, della Confraternita di Misericordia di Rapolano; in secondo le visite pastorali dei vescovi di Arezzo, da dove ho tratto le notizie più antiche ed infine altre notizie anche dall'Archivio del Comune di Rapolano Terme. Ho cercato di consultare più documenti che mi è stato possibile, ma non sempre ho avuto la fortuna di trovare quelli che mi servivano, quindi lacune purtroppo non mancheranno. Questo in ogni modo mi stimola ad andare avanti con la ricerca e a completare la pubblicazione delle vicende storiche della Misericordia di Rapolano Terme, in tutti i suoi aspetti.

Come altri autori prima di me, anch'io ho ricevuto molti aiuti ed è quindi mio dovere ringraziare tutti, sperando di non dimenticare nessuno.
Per primo il Magistrato della Misericordia di Rapolano Terme, ed il Governatore Fabrizio Tofani, che mi hanno aperto le porte del loro archivio, dal quale ho tratto la maggior parte delle notizie e per essersi accollati l'onere della pubblicazione di questo volume.
Un ringraziamento particolare al Prof. Gaetano Greco, docente di Storia della Chiesa presso l'Università di Siena, per la sua disponibilità e per tutti i preziosi consigli ricevuti ed anche per il tempo che ha dedicato alla correzione delle bozze ed alla presentazione di questo volume.
Ringrazio ancora Alberto e Piero Cornice per avermi aiutato nella difficile ricerca delle citazioni di alcuni passi della Bibbia.
Ringrazio il soprintendente dottor Bruno Santi, e le dottoresse Maria Mangiavacchi e Laura Martini, della Soprintendenza per il patrimonio storico artistico e demoentnoantropologico per le province di Siena e Grosseto, per aver concesso l'autorizzazione a pubblicare le tre foto, numero di catalogo: 19441c, 22833c, 22841c.
Un grazie di cuore a mia moglie Carla Petreni e anche mia figlia Francesca alle quali ultimamente ho dedicato veramente pochissimo tempo, anzi glie ne ho sottratto, infatti, mia moglie mi ha aiutato nella prima lettura delle bozze.
Un ringraziamento infine ai miei compagni di lavoro, che senza il loro prezioso aiuto, nel riordinare le antiche carte dell'Archivio della Misericordia, questo libro non poteva certamente vedere la luce tanto facilmente. La mia riconoscenza va a: Attempati Ilva, Borelli Anna, Manganiello Cecilia, Randellini Marco e ultima arrivata Bisconti Maria Teresa.

Doriano Mazzini
Rapolano Terme, 8 dicembre 2002

GLI STATUTI DELLA MISERICORDIA DI RAPOLANO

Gli Statuti della Misericordia di Rapolano Terme (formato .pdf): clicca qui

Statuto 1993 della Misericordia di Rapolano Terme (formato .pdf): clicca qui

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